Georgia: cosa sapere fra cultura, natura e vino

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Ci sono luoghi nel mondo che sono ancora più affascinanti, dove capisci che i confini sono solo righe tracciate col righello. È questo il caso della Georgia, che fin dall’inizio della sua storia millenaria ha imparato a far convivere grandi diversità, facendone tesoro. Un vero e proprio crocevia fra Europa e Asia in cui Oriente e Occidente dialogano da sempre.

Chiesa della Trinità Gergeti | Kazbegi | Georgia | Foto di Iman Gozal | Unsplash

Guardare la mappa è forse il mondo migliore per capirne le ragioni. Geograficamente si trova nella Transcaucasia, regione dell’Asia occidentale. Confina con Russia, Azerbaigian, Armenia, Turchia, mentre il Mar Nero la bagna a ovest. Dai suoi porti salpavano carichi di spezie, seta e altre ricchezze “esotiche” amate in Europa. In questa cornice asiatica, la Georgia ha presentato domanda per l’adesione all’Ue, e lo scorso dicembre il Consiglio europeo le ha concesso lo status di candidato.

Questo mix culturale non può che affascinare i viaggiatori, che in questo piccolo Paese di soli 69.700 chilometri quadrati possono trovare tutto quello che cercano. Anche dal punto di vista naturale infatti ha molto da offrire, dalle cime innevate alle spiagge e tutto lo splendore che c’è in mezzo. Oggi, la sua capitale Tbilisi è la principale porta di accesso per i viaggiatori che vogliono scoprire la Georgia. Noi intanto proviamo a fare la sua conoscenza.

Storia

La grande lezione che i georgiani hanno imparato è che un popolo può essere fiero delle proprie tradizioni, e al tempo stesso aperto al confronto con altre culture, e che anzi questo possa portare un arricchimento proprio grazie alle numerose contaminazioni.

La storia del Paese del resto è molto antica e a tratti tormentata. Nei pressi di Tbilisi sono stati rinvenuti i resti fossili di un ominide risalenti a 1,8 milioni di anni fa. Terra mitica di grandi ricchezze per i Greci, che la chiamavano Colchide, visse la sua epoca d’oro durante la monarchia nazionale col re David II e la regina Tamara tra l’XI e il XIII secolo. Ma la sua posizione strategica richiamò molti conquistatori, dai mongoli ai persiani, dall’Impero ottomano a quello russo degli Zar. Artisti e intellettuali vi si trasferirono, facendone un importante centro commerciale e culturale. Dopo la Rivoluzione russa fu la capitale della Federazione Transcaucasica ed ebbe un breve periodo di indipendenza, fino all’arrivo dell’Armata Rossa e all’annessione all’Unione Sovietica nel 1922. Bisogna espettare il 1991 per festeggiare la sofferta nascita della Repubblica di Georgia, a cui seguirono anni a dir poco turbolenti. Una storia degna di un romanzo, raccontata magistralmente attraverso i personaggi de “L’ottava vita (per Brilka)” scritto da Nino Haratischwili.

Cultura

Un modo per ripercorrere l’antica storia del Paese è visitando i numerosi monumenti storici presenti pressoché ovunque. Così si scopre anche la profonda fede dei georgiani, per la maggior parte cristiano-ortodossi. Il cristianesimo fu dichiarato la religione ufficiale nel 337 d.C. Tutto ciò si riflette nella peculiare architettura delle innumerevoli chiese e basiliche che si trovano nelle città, sulle rive dei laghi o incastonate sulle cime impervie delle montagne. Qui fra silenzio e natura si respira misticismo. Di incredibile bellezza è il monastero interamente affrescato all’interno della città rupestre di Vardzia (ci sono molti siti suggestivi di questo genere).

Grotte di Vardzia | Georgia

Ulteriore colonna portante della cultura è la musica tradizionale. Con la sua particolare struttura polifonica cantata a cappella, è Patrimonio Culturale Immateriale Unesco. Si tratta di brani molto antichi tramandati principalmente per via orale. Ascoltandoli ci si immerge nelle sensazioni che si provano sulle cime del Caucaso e nei villaggi di montagna dello Svaneti, regione storica nel nord-ovest del Paese, ma anche nelle atmosfere delle marce degli eserciti in guerra, dei matrimoni, dei lavori stagionali nei campi. La musica accompagna i balli tradizionali in cui uomini e donne sfoggiano splendidi abiti.

Natura

Pure essendo così piccola, la Georgia vanta una biodiversità e una varietà di microclimi incredibile: si passa dal clima mediterraneo a quello subtropicale, semidesertico, alpino, artico, collinare e paludoso.

Un imponente protagonista del territorio, visto che lo attraversa in toto lungo il confine settentrionale, è la catena montuosa del Caucaso. Si estende dal Mar Nero al Mar Caspio. Varie vette superano abbondantemente i 5.000 metri. I monti Ushba, Khvamli e Mkinvartsveri rappresentano una sfida ardua anche per gli scalatori più esperti.

Ma le altezze vertiginose non sono gli unici tesori del Caucaso. Ci sono foreste ondulate, valli verdeggianti, splendidi paesaggi modellati dal fiume Rioni, e numerosi villaggi nati secoli fa. Fra i più famosi ci sono Chiora e soprattutto Ushguli, che con le sue torri di pietra è diventato Patrimonio Unesco. A oltre 2.000 metri di altitudine, è uno degli insediamenti umani permanenti più alti d’Europa.

monastero Gelati- Georgia- foto di Ivans Utinans- UnsplashIn

In Georgia si conta una novantina di aree naturali protette, e una ricca varietà di zone climatiche, ambienti e fauna selvatica. La prima area protetta è stato il Parco Nazionale di Lagodekhi nel lontano 1912. Il Parco Nazionale di Vashlovani, nella zona più orientale della nazione, lascia a bocca aperta col suo paesaggio semi-desertico. O ancora, il Parco Nazionale di Kolkheti, famoso come “l’Amazzonia georgiana” per le antiche foreste e le zone umide della Colchide.

Inoltre, la Georgia è anche terra di acque minerali curative: conta 2.400 fonti e 103 centri termali. Fin dall’antichità è stato luogo di cura e benessere.

Il vino

Il vino è una cosa seria, gioca un ruolo fondamentale nella vita quotidiana e nella celebrazione di eventi e rituali di ogni tipo. Ancora oggi le cantine sono considerate il luogo più sacro della casa. La vite stessa è un simbolo sacro, come si può vedere nei bassorilievi delle numerose chiese ortodosse che riportano a Santa Nino, che introdusse il cristianesimo nel Paese. Addirittura sembra che l’alfabeto georgiano (o meglio i tre alfabeti, Patrimonio Culturale Immateriale Unesco) sia modellato sulla forma dei rami arricciati della vite. Le ricerche archeologiche e paleobotaniche hanno confermato infatti che la cultura del vino nel Paese risale a migliaia di anni fa.

Oggi la produzione è nota per la sua ottima qualità, con oltre 500 vitigni di cui molti sono autoctoni. In particolare, il clima caldo e l’aria umida dal Mar Nero offrono le condizioni migliori. Al centro della vinificazione ci sono i “qvevri“, i tradizionali orci di terracotta interrati per la fermentazione e l’invecchiamento. Questo antico metodo è Patrimonio Culturale Immateriale Unesco.

Come potete immaginare, la Georgia si presta benissimo a tour enogastronomici. Potete trovare enoteche ovunque nelle città, mentre i vigneti accolgono i viaggiatori per visite e degustazioni. In tutto ci sono nove regioni vinicole, ognuna col proprio clima e il proprio terroir. Con il 65-70% dei vigneti, Kakheti è la principale regione produttrice.

Il cibo

Con una simile passione per il vino, i georgiani non possono che essere amanti della buona tavola. La cucina tradizionale, decisamente sostanziosa, ha alle spalle secoli di passato gastronomico.

Fra le specialità spiccano i “khinkali“, gnocchi bolliti ripieni di carne. Originari delle regioni montuose del Caucaso, si sono diffusi in tutto il Paese, e ogni regione ha la propria interpretazione. Altro piatto nazionale è il “khachapuri“, una torta al formaggio che può avere diverse varianti a livello di forme e dimensioni differenti, ma alla base ci sono sempre formaggio fuso e pane appena sfornato. Diciamo che in generale, per gli amanti del formaggio la Georgia è il paradiso.

E mentre la carne svolge un ruolo importante, grande attenzione è rivolta anche alla produzione locale di frutta e verdura, con un’abbondanza di noci, nocciole, prugne e melograno. Tutto questo grazie al terreno fertile, ricco di minerali, bagnato dalle acque che scendono dal Caucaso.

E grazie alla loro cultura abituata all’incontro con popoli diversi, i georgiani (nemmeno 4 milioni in totale) sono da sempre padroni di casa eccellenti, famosi per la loro grande ospitalità. Come recita un proverbio, “l’ospite è un dono di Dio” e quindi sacro e intoccabile.

Tbilisi

Il fiore all’occhiello per i turisti occidentali è sicuramente la capitale. E bisognerebbe visitarla in fretta perché il rischio che turismo di massa la guasti esiste. Si trova nel Caucaso meridionale, lungo le rive del fiume Kura, nella parte est del Paese. Su tre lati è circondata dai monti.

La mescolanza di popoli, tradizioni e merci che ha arricchito la cultura georgiana si riflette perfettamente in questa vivace città. Del resto Tbilisi era strategicamente posizionata lungo la Via della Seta, ed è l’esempio perfetto di crocevia fra Europa e Asia. Il suo patrimonio architettonico rispecchia l’incontro fra culture differenti. Ne sono un esempio la Cattedrale della Santissima Trinità, la moschea e la Grande sinagoga a poca distanza. Si alternano antichi palazzi di poetica decadenza (per lo meno agli occhi dei visitatori), splendidi edifici Art Nouveau per cui è famosa, e altri modernisti dalle incredibili sculture.

Per raccontarvi cosa c’è da vedere a Tbilisi non basterebbe un articolo intero. Ma tenete presente queste cose. Prima di tutto, il modo migliore per visitarla è a piedi. Camminate senza meta per le stradine acciottolate dell’affascinante Città Vecchia, infilatevi negli androni che custodiscono spesso magnifici cortili e affreschi (ma ricordate che sono palazzi abitati, non attrazioni turistiche). I balconi di legno finemente intagliato sono il marchio di fabbrica della capitale.

Fra le esperienze imperdibili c’è sicuramente la funivia per raggiungere le rovine della Fortezza di Narikala, simbolo cittadino. Vi attende la vista incredibile che abbraccia il Parco Rike e le terme Abanotubani (una tappa ai bagni termali va messa in conto). Altro must, il Museo Nazionale Georgiano che custodisce capolavori dell’arte orafa meravigliosamente cesellati. Detto questo, andate, perdetevi, e Tbilisi si mostrerà in tutta la sua poliedrica bellezza.

( Fonte imperialecowatch.com- Claudia Dagrada )

Fonte Il Sole 24 Ore

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Redazione Enoturistica

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