Anteprima Chiaretto 2023 Nel 2024: i rosati di Bardolino alla prova del tempo

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È inutile nascondersi dietro a un calice. Il vino rosato, al solo sguardo, è capace di evocare paesaggi assolati e atmosfere rilassate, tanto da poter essere quasi considerato una metafora delle vacanze. E, in effetti, in Italia, il periodo di immissione sul mercato della maggior parte dei vini rosati coincide con l’arrivo della primavera. Il consumo dei rosati esplode durante l’estate ed è ancora piuttosto raro, nonostante i numerosi tentativi di destagionalizzazione, vedere un “vino rosa” servito in un ristorante, durante l’inverno (se non a San Valentino). Ma c’è una “battaglia” il cui esito è ancora più incerto: quella della comprensione – da parte del grande pubblico, ancor più che degli addetti ai lavori – della longevità dei rosati. A dispetto di un’immagine leggiadra e leggera, molti rosati italiani sono infatti in grado di superare con agilità l’anno e mezzo di vita, periodo nel quale vengono generalmente consumati. Spingendosi anche oltre, senza che il tempo li deperisca. Per dimostrare la longevità dei rosati, e in particolare del Chiaretto di Bardolino, il vino rosato prodotto in 16 comuni della provincia di Verona, nella zona del Lago di Garda, abbiamo fatto un esperimento.

Abbiamo messo da parte 39 dei Chiaretto di Bardolino Doc e Chiaretto di Bardolino Doc Classico delle vendemmie 2022, 2021, 2020 e 2019 protagonisti lo scorso anno di “Corvina Manifesto – L’Anteprima del Chiaretto di Bardolino”, evento andato in scena domenica 5 e lunedì 6 marzo alla Dogana Veneta di Lazise, e li abbiamo degustati pochi giorni fa. A un anno di distanza, dunque, dalla data in cui sono stati presentati ufficialmente alla stampa di settore e ai winelover presenti all’evento. Il risultato? È quello atteso. La maggior parte dei campioni degustati (di seguito tutte le note di degustazione) è ancora “in forma” e ha trovato, grazie a un periodo di sosta maggiore in bottiglia, un perfetto equilibrio

Le sperimentazioni sul Chiaretto: anfora e lunghi affinamenti

Va sottolineato che le due importanti degustazioni tenutesi in Francia dove, accanto ai grandi rosé d’oltralpe è stato degustato anche un Chiaretto di Bardolino del 2016, dimostrano anche la longevità e la capacità d’invecchiamento».

«Nella produzione del Chiaretto di Bardolino – sottolineava sempre in occasione di “Corvina Manifesto” 2023 Andrea Vantini, responsabile area tecnica Consorzio di tutela del Chiaretto di Bardolino – la selezione corretta dei vigneti, la loro gestione agronomica e la scelta mirata dei tempi di raccolta non sono mai risultati così fondamentali come lo scorso anno (il 2022, oggetto della nostra particolare degustazione a un anno di distanza, ndr), segnato da cambiamenti climatici estremi in termini di scarsità delle precipitazioni e di elevati livelli delle temperature. La vendemmia è stata anticipata di circa otto giorni rispetto alla media degli ultimi anni. La gradazione zuccherina delle uve – aggiungeva Vantini – è stata superiore rispetto all’annata 2021, mentre l’acidità totale, pur inferiore nei confronti dell’anno precedente, è stata fortunatamente supportata dalle provvidenziali piogge di agosto. Ne è derivata, per il Chiaretto di Bardolino, un’annata equilibrata. Dotata, insieme, di ottima struttura e di una equilibrata freschezza e sapidità».

Corvina Manifesto – Anteprima Chiaretto 2023… Un anno dopo

  • Chiaretto di Bardolino Doc 2022 “Infinito”, Santi
    12%. Rosa provenzale, buccia di cipolla limpido e luminoso, leggermente velato. Naso stuzzicante, stratificato, tra piccoli frutti rossi croccanti e una speziatura tutt’altro che timida, su ricordi di erbe della macchia mediterranea. vinificazione a grappolo intero, come recita la retro-etichetta. Vaga nota mielata. Al palato ottima un’corrispondenza gusto olfattiva, col frutto sorretto dal centro bocca alla lunga chiusura da una piacevole vena salina e, ancor più, da una spalla acida tutt’altro che arrendevole. Vino che ha ancora molto da dire.
  • Chiaretto di Bardolino Classico Doc 2022, Cantina Casetto
    13%. Rosa salmone, luminoso. Piccoli frutti rossi maturi a dominare un naso vivace; sullo sfondo leggere note mielate fanno capolino tra i fiori freschi, designabili in rosa e violetta. Sorso marcato dalla piena maturità del frutto e da un’acidità viva, in grado di controbilanciare l’opulenza del frutto. Un quadro elegante, saporito e polposo. Buona anche la persistenza, nel bel gioco tra morbidezze e durezze. Vino tutt’altro che seduto, che ha ancora molto da dare soprattutto sul fronte dell’abbinamento gastronomico.
  • Chiaretto di Bardolino Doc 2022 “Villa Medici”, Az. Agr. Villa Medici di Caprara Luigi
    12,5%. Rosa provenzale, buccia di cipolla luminoso, leggermente velato. Naso giocato su ricordi di aromatiche della macchia mediterranea e piccoli frutti rossi, più che scuri. Sullo sfondo note agrumate, d’arancia rossa, sanguinella. Sorso equilibrato, su morbidi ritorni di frutta a polpa rossa matura e tinte agrumate. Uno sparito che si protrae anche nel retro-olfattivo, nel segno di una buona freschezza e piacevolezza di beva. Un altro vino tutt’altro che arrendevole nei confronti delle lancette dell’orologio.
  • Chiaretto di Bardolino Doc Classico 2022, Az. Agr. Costadoro
    12%. Rosa salmone piuttosto carico, dato da un minimo di macerazione sulle bucce. Sui quadretti di quest’etichetta – bella scelta grafica – è da annoverare un naso dominato da fiori freschi e frutta rossa matura. Bella speziatura in sottofondo, unita a ricordi di erbe della macchia mediterranea dominate da rosmarino e timo. Non mancano reminiscenze di mentuccia selvatica. È il sorso più pieno, ricco e bilanciato della prima batteria di vini, capace di unire a una certa opulenza del frutto, un’ottima acidità e una profondità non certo comune nella tipologia, sui ritorni balsamici avvertiti al naso. Buona anche la persistenza: vino godibile e tutt’altro che stanco.
  • Chiaretto di Bardolino Doc 2022 Bio, Gorgo
    12,5%, tappo a vite. Alla vista appare di un rosa arancio luminoso. Al naso è integro, compatto sul frutto rosso maturo e su un’elegante speziatura che invita all’assaggio, unita a un profilo floreale da pot-pourri. Sorso fresco e sapido a controbilanciare la piena maturità del frutto, che si conferma anche al palato e contraddistingue centro e retro-olfattivo. Buona la persistenza, su ricordi di agrumi come arancia e bergamotto. Vino ancora sul palco, a reggere la tesi di questo speciale tasting di “vini in anteprima, un anno dopo”.
  • Chiaretto di Bardolino Dop 2022, Bergamini
    12,5%. Colore petalo di rosa con riflessi corallo. Naso intenso, sul frutto, nello specifico rosso: ciliegia, lampone, ribes maturi e fragolina di bosco. Palato in cui il frutto, in tutta la sua integrità e piena maturità, domina in ingresso e in allungo, prima di una chiusura fresca, leggermente sapida ed asciutta, piacevolmente amaricante. Vino che ha ancora da dire, soprattutto a tavola, con il corretto accostamento gastronomico.
  • Chiaretto di Bardolino Doc 2022 “Syrma”, Monte Zovo – Le Civaie
    13%. Petalo di rosa tenue, alla vista, provenzale. Naso di grande eleganza: apre sul fiore fresco di rosa e viola e sui piccoli frutti di bosco a bacca rossa e scura, avvolti nell’abbraccio di una speziatura calda. L’ossigenazione apre il quadro olfattivo a reminiscenze di pesca gialla e frutta esotica matura, come la papaia, ma anche di anguria. Eleganza confermata anche al palato, teso e speziato e, al contempo, morbido e suadente. Parola d’ordine “equilibrio” per questo rosato che ha ancora moltissimo da dire in termini di evoluzione, come conferma la chiusura, freschissima e speziata. Tra i campioni più performanti del tasting.
  • Chiaretto di Bardolino Doc 2022, Az. Agr. Cavalchina
    12,5%, tappo a vite. Rosa aranciato. Naso che abbina una buona componente di spezia al frutto e al fiore, che prende via, via il sopravvento con l’ossigenazione. Tinte agrumate su ribes, lampone, ciliegia e fragolina matura. Sorso morbido in ingresso, su ritorni di frutta matura a polpa rossa. Progressione sapida e chiusura polposa, a conferma della piena maturità del frutto già avvertito al naso, che si arricchisce di ricordi di melone giallo. Piacevoli anche i ritorni di spezia che accompagnano nel lungo retro-olfattivo. Vino con assolute chance sul fronte del pairing, per il bell’accostamento tra durezze e morbidezze.
  • Chiaretto di Bardolino Doc 2022 “Rosa Canina”, Vinicio Bronzo
    12,5%. Rosa salmone carico. Bel naso floreale, fresco, ricco di frutta polposa a polpa rossa e scura. Eleganti sussurri di spezia sul fondo, insieme a erbe della macchia mediterranea. Sorso polposo, teso, sapido, nell’ingresso e nello svolgimento. Centro bocca che premia anche il frutto già avvertito al naso. Vino che non nasconde un certo profilo vinoso che ne esalta la buona ossatura e struttura. Decisamente all’inizio del suo percorso di vita, che potrà dare ulteriori soddisfazioni nel medio-lungo termine.
  • Chiaretto di Bardolino Doc 2022, Morando
    12,5%. Color rosa aranciato, leggermente velato. Naso che abbina ricordi di piccoli frutti di bosco e aromatiche della macchia mediterranea. A irrobustire il quadro olfattivo, reminiscenze di liquirizia in stecco. Ingresso teso e leggermente sapido al palato, su sussurri della frutta avvertita al naso. Chiusura asciutta, leggermente citrica. Campione il cui consumo è consigliato nell’arco dell’anno di immissione in commercio.
  • Chiaretto di Bardolino Doc 2022 “Ca’ Vegar”, Cantina di Castelnuovo del Garda
    12,5%. Rosa salmone carico, riflessi aranciati. Al naso esordisce su un bel fiore fresco e sulla piccola frutta rossa. Vaghi ricordi agrumati sullo sfondo, oltre che speziati caldi. Sorso tendente all’amaro, fenolico, citrico. Un campione non certo in forma strepitosa.
  • Chiaretto di Bardolino Doc 2022 biologico “Phasianus”, Monte Zovo
    Rosa salmone piuttosto carico, con riflessi aranciati. 13%. Bottiglia importante per questo rosato Chiaretto che presenta un naso elegantissimo, sul fiore fresco e i piccoli frutti a bacca rossa e nera. Bella speziatura calda, accompagnata da richiami di erbe della macchia mediterranea. Sorso che ha davvero tutto: frutto, freschezza, sapidità, slancio e profondità. Caratteristiche che rendono questo rosato molto versatile, perfetto da solo o in accompagnamento di piatti anche strutturati, grazie a struttura ed equilibrato profilo vinoso. Ottima anche la persistenza, nel bel gioco tra la morbidezza glicerica e la sapidità. Vino con ottime chance di maturare ulteriormente, in maniera positiva.
  • Chiaretto di Bardolino Doc Classico 2022, Az. Agr. Le Tende
    12,5%. Color petalo di rosa, lieve riflesso aranciato e lieve velatura. Naso piuttosto contratto, sugli agrumi più che sui frutti rossi. Non manca il fiore, fresco. Vino che giova dell’ossigenazione, che riequilibra i profumi dopo l’iniziale “chiusura”. Il sorso è pieno, fresco e sapido, ricco di frutta rossa dal centro alla chiusura. Buona la persistenza per un nettare che ancora qualcosa da dire.
  • Chiaretto di Bardolino Doc Classico 2022, Valetti
    13%. Bel rosa provenzale, pieno. Naso marcatamente floreale e fruttato, del tutto integro. Racconta di piccoli frutti rossi, più che scuri (lampone, fragolina, ribes maturo e mora selvatica) ma anche di una speziatura calda e pepata, accompagnata da accenni di erbe della macchia mediterranea. Sorso altrettanto integro, elegantemente glicerico ed equilibrato, tra frutto e sapidità. Vino che ha ancora molto da dire.
  • Bardolino Chiaretto Doc 2021 “Le Morandine”, Az. Agr. Il Pignetto
    13%. Rosa salmone luminoso, leggermente velato. Naso più che mai integro, su preziose note di piccoli frutti di bosco e sottofondo speziato, leggermente minerale ed agrumato. Sorso pieno, che non rinuncia a mostrare una certa struttura, oltre a ripresentarsi su frutto e spezie. Vino di gran carattere, ancora giovane, tra i campioni più in grado di mostrare l’ottima capacità di affinamento della denominazione. Da notare: si tratta di un campione della vendemmia 2021.
  • Chiaretto di Bardolino Doc Classico 2022 “Le ginestre”, Az. Agr. Le Ginestre di Marco Ruffato
    13%. Siamo a Lazise per questo rosato luminoso, color salmone scarico dai riflessi aranciati. Naso d’agrumi e pot-pourri, ad abbracciare piccole bacche di bosco più rosse che nere. Più speziato al palato che al naso, che rivela piacevoli venature di pepe bianco, cannella e un accenno di liquirizia in stecco. Sorso di buona stratificazione e peso, per un vino certamente versatile sul fronte della gastronomicità. Ancora fresco e più che mai godibile anche da solo, per il giusto equilibrio tra freschezza e morbidezza glicerica.
  • Chiaretto di Bardolino Doc 2022 biologico “Rodon”, Le Fraghe
    12,5%. Tappo a vite. Rosa salmone intenso, alla vista. Vino che presenta un carattere piuttosto evoluto al naso, dominato dalla speziatura e con pochi accenni al frutto. Anche in bocca il vino non è tra i più in forma del tasting, soprattutto per la presenza di principi ossidativi.
  • Chiaretto di Bardolino Doc 2020 biologico “Traccia di rosa”, Le Fraghe
    12,5%. Tappo a vite. Giallo dorato con riflessi orange e ramati: un colore certamente particolare ed unico, nel panorama della denominazione. Anche al naso, al netto di un’evoluzione che si protrae ormai da 4 anni (la vendemmia è la 2020), il nettare presenta tratti di unicità: nette le note di frutta a polpa gialla stramatura, come pesca e albicocca, ma anche di frutta esotica matura come il melone retato e la papaia, a sovrastare accenni di piccoli frutti rossi come ribes, lampone e fragolina. Non mancano venature agrumate, tendenti al candito. Un quadro se non altro intrigante, pur lontanissimo dai canoni della Doc, richiamata invece da una preziosa speziatura, che oltre al pepe entra nel “territorio” dello zafferano e della vaniglia bourbon. Al palato è ancora fresco e sapido, con chiusura asciutta sottolineata da un accenno di tannino. Vino decisamente sui generis, che a tavola può ancora dare soddisfazioni.
  • Chiaretto di Bardolino Doc Classico 2021 “Còralin”, Az. Agr. Marchesini Marcello
    13,5%. Rosa che inizia a “ramare”, alla vista. Molto chiuso al primo naso, necessita ossigeno per esprimersi al meglio. Quando lo fa, ecco un’ottima presenza di frutto: è rosso, maturo e richiama il lampone, la ciliegia, la fragola. Netti anche i richiami salmastri, così come quelli al filtro del tè e alle spezie, oltre a un floreale da pot-pourri. In bocca, le note mielate lasciano presagire un’evoluzione abbondante del nettare, disegnando il profilo di un vino in fase “scollinante”.
  • Chiaretto di Bardolino Doc Classico 2022, Monte Oliveto
    12,5%. Colore ramato. Bel naso sul frutto rosso maturo e sulla spezia, in perfetto connubio, con particolare ricordo di lampone, tamarindo e cannella. Sorso più morbido che fresco in ingresso, con la sapidità che si sostituisce all’acidità dal centro bocca alla chiusura, di buona persistenza. Vino evoluto (bene), ancora godibile a tavola, senza eccedere ulteriormente nell’invecchiamento.
  • Chiaretto di Bardolino Doc Classico 2022 “La Canestraia”, Bolla
    12%. Rosa provenzale leggermente velato, con riflessi ramati. Al naso una buona integrità e note di spezie tipiche sul frutto rosso e scuro, croccante. Sorso goloso, tutto sul frutto, ben bilanciato in termini di freschezza anche dalla speziatura, che accompagna dal centro bocca alla chiusura, di buona persistenza. Vino che chiama l’aperitivo, anche grazie alla chiusura giustamente asciutta, capace di rendere la beva agile e snella. Ennesimo vino tutt’altro che arreso allo scorrere del tempo.
  • Chiaretto di Bardolino Doc 2021 “Barbagliante”, Gentili
    12,5%. Colore splendido: un rosa corallo leggermente velato, che quasi offusca la vera peculiarità dell’etichetta. Si tratta infatti di un vino in edizione limitata e numerata, prodotto in sole 1.665 bottiglie. Quella in degustazione è la numero 1.176. Il primo naso è tipico di quei vini rompicapo, complicati, che accendono mille riflessioni e aprono altrettanti cassetti della memoria. L’affinamento in anfora rende il primo naso discostante, ma pronto a rimettersi in gioco con un po’ di pazienza e la necessaria ossigenazione. Il carattere delle uve Rondinella e Molinara non manca, anzi è esaltato dal “metodo”, in termini di espressione dei primari e ulteriore, quasi inatteso, carattere e stratificazione. Il varietale, a distanza di tre anni dalla vendemmia, è ancora integro e la stratificazione è assicurata da note sapide, che ben si sposano con la croccantezza dei frutti di bosco. Tra i vini di maggiore carattere del tasting, con tanta vita ancora davanti in termini di ulteriore evoluzione.
  • Chiaretto di Bardolino Doc 2021, Albino Piona
    12,5%. Rosa salmone scarico, tendente al ramato. Tra i profili più integri al naso, in termini di presenza di frutto fresco. Ricorda la ciliegia, il lampone, la fragola, la mora di rovo. Importante componente floreale, altrettanto fresca, sulla rosa e sulla viola. Sorso in perfetta corrispondenza, fresco e leggermente sapido in chiusura. Un’etichetta che ha ancora molto da dire, specialmente a tavola con il corretto abbinamento.
  • Chiaretto di Bardolino Doc Classico 2022 “Raval”, Az. Agr. Raval
    12,5%. Integro il colore, un bel rosa salmone luminoso. Altrettanto lo è il profilo del vino al naso, connotato da una generosa speziatura fresca in grado di accompagnare alla perfezione il frutto maturo, rosso più che scuro. Il sorso è corrispondente, tutto giocato nel botta-risposta tra morbidezze e durezze, ovvero tra il lampone e la ciliegia matura e la rinfrescante e vibrante acidità e sapidità. Il risultato è un sorso equilibrato, goloso e “gastro”, in grado di accontentare trasversalmente chi cerca un vino di compagnia per l’aperitivo e chi, invece, punta a qualcosa di più, nel pairing. Vino stabile sulla vetta della “collina” dell’evoluzione, almeno per qualche altro mese, prima dell’inizio di una prevedibile terziarizzazione degli aromi.
  • Chiaretto di Bardolino Doc Classico 2019 “Gaudenzia”, Villa Cordevigo
    12,5%. Ramato-aranciato, pare quasi un orange. Al naso estrema purezza delle note fruttate, che richiamano piccole bacche di bosco e frutta gialla, esotica. Nemmeno troppo in sottofondo, note di idrocarburo denotano una certa evoluzione, positiva, del nettare. Al palato, frutto e sapidità in ingresso e note mielate a chiudere. Vino che mostra di avere gli anni indicati in etichetta, con estremo garbo e deciso carattere gastronomico, che lo rende tutt’oggi una scelta potenziale nell’ambito del food pairing, invitando ad essere più che mai audaci.
  • Chiaretto di Bardolino Doc 2022 “Vitis Nostra”, Enoitalia
    12%. Vino che conserva un bel colore rosa provenzale. Al naso è integro, su note di agrumi e piccoli frutti di bosco a bacca rossa. Sottofondo speziato, floreale, con ricordi di fiori di campo e cereali. Sorso lineare, sulle note di frutta avvertita al naso. Leggero principio di ossidazione, in retro-olfattivo, sottolineato da note mielate in discordanza con quelle fenoliche. Vino più in forma al naso che al palato, che mostra piuttosto chiaramente i segni del tempo.
  • Chiaretto di Bardolino Doc 2022, Il Pignetto
    12,5%. Rosa salmone, luminoso. Naso che vede l’ottimo equilibrio tra frutto di bosco e spezia. Al palato è snello, longilineo, ancora fresco e perfetto per l’aperitivo. Al picco dell’evoluzione.
  • Chiaretto di Bardolino Doc 2022 “El Salgar – San Leone”, Seiterre
    12,5%. Scarsa la corrispondenza tra il bel naso, che profuma di frutta fresca, a bacca rossa, e il palato, privo di slancio e con note ossidative.
  • Chiaretto di Bardolino Doc 2022, Tenuta La Presa
    12,5%. Tra i campioni più integri dell’intera degustazione, sin dal colore, rosa salmone scarico. Precisi richiami ai frutti di bosco, ancora croccanti, ricordi d’agrumi e di erbe di campo. Perfetta corrispondenza tra il naso e il palato, con le note di frutta croccante che si ripresentano all’appello, insieme all’agrume e alla vena leggermente fenolica. Vino ancora godibile, sia da solo che “sul piatto”.
  • Chiaretto Bardolino Doc Classico 2022 “Vigne Alte”, Zeni 1870
    Vino stanco, note ossidative dal naso al palato.
  • Chiaretto Bardolino Dop 2022 “Campo delle rose”, Ca’ de’ Rocchi – Tinazzi
    12,5%. Rosa buccia di cipolla, leggermente velato. Vino intenso al naso, du note di frutta matura come ciliegia, lampone, ribes, fragola. Sottofondo speziato, con ricordi di erbe aromatiche della macchia mediterranea, in particolare rosmarino. Sorso integro e goloso, nel piacevole gioco tra ritorni di frutta matura, vena glicerica, freschezza e sapidità piuttosto marcata. Vino ancora sul palco, piacevole sia da solo che adatto ad accompagnare piatti semplici della tradizione italiana, come la pizza.
  • Chiaretto di Bardolino Doc 2022, Monte del Frà
    12,5%. Siamo a Sommacampagna per questo Chiaretto che si presenta di un rosa ancora capace di incontrare il pantone provenzale. Al naso una componente importante di spezie e di reminiscenze delle erbe aromatiche della macchia mediterranea. Frutto e fiore fanno capolino grazie all’ossigenazione: polpa rossa (ciliegia, lampone) ancora croccante, perfettamente matura, e ricordi di rosa e violetta. Non manca un accento d’agrume, piacevole. Sorso integro che, oltre alla perfetta sintonia gusto-olfattiva, aggiunge un tassello alla stratificazione, grazie a una golosa sapidità. Ottima la freschezza, che si combina con la piacevolezza del frutto rosso. Finale giustamente asciutto, capace di chiamare il sorso successivo in maniera esemplare. Vino tutt’altro che arreso al tempo e tra i migliori campioni in assoluto del tasting, con buone possibilità di evolvere ancora.
  • Chiaretto di Bardolino 2021 “FeF Collection”, Zeni 1870
    13,5%. Un altro vino che affina in anfore, questa volta interrate. Alla vista si presenta di un bel rosa buccia di cipolla piuttosto intenso, con vaghi riflessi ramati. Primo naso piuttosto contratto, pronto a liberarsi grazie all’ossigenazione. Ecco, dunque, note di frutta a polpa rossa come ciliegia, lampone, ribes, su una netta ossatura minerale-iodica. Più in sottofondo ricordi di erbe aromatiche della macchia mediterranea e tinte d’agrume come cedro e arancia sanguinella. Il sorso è materico, goloso. Accosta alla piacevolezza glicerica e ai ritorni perfettamente integri della frutta già avvertita al naso un’ottima spalla fresco-acida. Chiusura asciutta e piacevole, grazie a una leggera percezione tannica, integratissima e in grado di chiamare il sorso successivo. Unica pecca, un alcol leggermente respirabile, in retro-olfattivo. Vino comunque assolutamente in forma che, per caratteristiche, può essere un ottimo alleato in cucina, accompagnando bene piatti media struttura.
  • Chiaretto di Bardolino Doc Classico 2022 “Pink Diamond”, Costadoro
    12%. Rosa luminoso con riflessi aranciati, ramati. Al naso agrume rosso, come l’arancia sanguinella, insieme a ricordi di cedro e piccoli frutti di bosco. Sottofondo speziato. Sorso integro, goloso sul frutto e ancora fresco. Bella sapidità in chiusura, a chiamare il sorso successivo. Vino ancora sulla cresta dell’onda.
  • Chiaretto di Bardolino Doc 2022, Corte Càmpara
    12%. Rosa che definiremmo senza mezzi termini “flamingo”, fenicottero, ampiamente velato in superficie. Al naso pungente, per via di una vena agrumata-acida molto spinta. Si conferma tale al palato, tutto sull’acidità, sgraziato dall’ingresso alla chiusura.
  • Chiaretto di Bardolino Doc Classico 2022, Le Morette – Valerio Zenato
    12%. Tappo a vite. Splendido colore rosa salmone. Naso prezioso, tra i più eleganti e raffinati dell’intero tasting. Dominano fiori di campo e frutto fresco – non solo a polpa rossa, ma anche bianca e gialla – e non manca una vena speziata, quasi balsamica, che conferisce grande freschezza e invita all’assaggio. Palato in scia, sulla perfetta corrispondenza tra le componenti. Ottima la persistenza per un vino che si conferma di grande garbo, perfetto da solo o per accompagnare piatti semplici o di media struttura.
  • Chiaretto di Bardolino Doc Classico 2022, Villabella
    12,5%. Tappo a vite. Un altro campione dal colore perfettamente integro, d’un rosa salmone intrigante, luminoso. Al naso profuma di fiori freschi e frutta a polpa rossa e nera (piccoli frutti di bosco), oltre che di agrumi rossi come l’arancia sanguinella. Leggera vena speziata in sottofondo, a ricordare il pepe bianco. Sorso teso, particolarmente fresco nel ripresentarsi delle note agrumate. Chiusura asciutta, sapida, per un vino ancora vivo ed integro, a due anni dalla vendemmia.
  • Chiaretto di Bardolino Doc Classico 2022 “Keya”, 
    13,5%. Rosa carico, luminoso, con rifletti ramati. Carico di frutta, perfettamente matura, anche il naso. Si distinguono ciliegia, lampone, fragolina di bosco, ribes, ma anche il frutto della passione e gli agrumi (sanguinella, cedro), su un sottofondo minerale, iodico con accenni di erbe aromatiche della macchia mediterranea. Un quadro più che mai elegante e stratificato. Certamente da annoverare fra i primi tre rosati della degustazione, per la capacità di mostrarsi perfettamente corrispondente al palato, altrettanto elegante e ricco. Un Chiaretto che non nasconde la propria struttura fuori dal comune, tanto da elevarsi alla possibilità di sostenere abbinamenti più strutturati rispetto alla media della denominazione. Perfettamente integro a due anni dalla vendemmia, ha ancora molto da dire e da dare in termini di ulteriore affinamento. Non spaventi l’alcol, perfettamente integrato e per nulla disturbante, complice avvincente di un sorso pieno, glicerico, tanto quanto fresco e sapido. Ottima la persistenza.
  • Chiaretto di Bardolino Doc 2022 “Traditional”, Seiterre
    12,5%. Rosa buccia di cipolla, tendente al provenzale. Naso piuttosto delicato, che racconta sottovoce note di fragolina di bosco e ribes e ancor più di agrumi rossi, su sottofondo speziato che vira presto, in maniera netta, sul miele millefiori. Sorso che inizia a decadere, confermando i principi ossidativi avvertiti al naso. Finale piatto, privo di volume.

Fonte Il Sole 24 Ore

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